Osiride è una divinità dell’Enneade, il gruppo dei nove alla base della Cosmogonia eliopolitana. La sua storia racchiude tutto il dramma dell’esistenza umana e rappresenta una straordinaria espressione simbolica del ciclo “vita, morte e resurrezione”. Secondo il mito fu il primo sovrano della Terra egizia, il civilizzatore che insegnò all’uomo il valore della giustizia, dell’amore e della fratellanza. Istruì i selvaggi su come coltivare la terra e a forgiare le armi con cui difendersi dagli aggressori, così li convinse ad abbandonare la vita nomade e a radunarsi in comunità stanziali. Osiride era accompagnato da Iside, sorella e consorte che a sua volta insegnò alle donne la preziosa arte della tessitura. Iside possedeva particolari capacità magiche, con le quali curava i malanni e teneva lontano gli spiriti malvagi. I due reggenti del Regno avevano atri due fratelli, Nefty e Seth e quest’ultimo era molto invidioso di Osiride, tanto da bramare la sua morte per potergli succedere al trono.
Osiride indirizzò l’Egitto verso una gloriosa età dell’oro, dopodiché parti per un lungo viaggio alla volta di terre lontane intenzionato a portare le sue conoscenze in giro per il mondo. Durante la sua assenza lasciò il trono alla sola Iside, alimentando il rancore di Seth.
Quanto Osiride fece ritorno, Seth organizzò una grandiosa festa in suo onore. Tuttavia la reale intenzione del perfido Seth non era quella di celebrare il fratello, bensì di attentare alla sua vita. L’invidia nei confronti di Osiride era tanta d’avergli fatto ordire un terribile piano. Con l’aiuto di altri 71 cospiratori fece costruire una magnifica cassa finemente istoriata, e con la promessa di farne dono a chi entrandovi l’avrebbe occupata perfettamente con il proprio corpo, invitò i presenti a tentare la fortuna. Quando fu il turno di Osiride, Seth e sui complici chiusero il coperchio e lo sigillarono con piombo fuso. Seth buttò la cassa nel Nilo e finalmente prese il controllo del Regno.
Iside partì disperata alla ricerca della cassa in cui era rinchiuso il fratello e dopo una svariata serie di vicissitudini la trovò, ma il corpo di Osiride era ormai senza vita. Ricorrendo alle sue arti magiche tentò tutto quello che era in suo potere per rianimarlo. Agitò le ali per riportare il soffio di vita all’interno del corpo di Osiride ma il suo sforzo risultò vano, tuttavia nel corso di questo frangente rimase miracolosamente feconda.
La dea riportò in Egitto la cassa con il corpo di Osiride e la fece nascondere tra le paludi del delta, ma Seth la trovò e in preda all’ira scatenò tutta la sua violenza, tagliò il corpo del fratello in 14 parti e le sparpagliò per tutto l’Egitto. Iside atterrita dai nuovi drammatici eventi ricominciò le ricerche e dopo immensi sforzi riuscì a ricomporre il corpo di Osiride con l’aiuto della sorella Nefty (sposa di Seth). Iside e Anubi (una divinità dell’oltretomba dall’origine poco chiara) composero la prima mummia della storia egizia e la ricoprirono di talismani, mentre sulle pareti del sepolcro incisero una gran numero di formule magiche.
Osiride risorse nel mondo dei morti, diventando il Re della terre poste oltre l’orizzonte occidentale, il Re dell’aldilà. Come per molte altre divinità mediterranee, il mito di Osiride è incentrato sulla morte e la rinascita. La rinascita di Osiride venne compiuta nell’aldilà, dove divenne Re dei morti e giudice di tutte le anime che superano la soglia occidentale.
Iside cercò un posto sicuro in cui partorire e crescere il figlio di Osiride. Invocò l’aiuto di tutti gli Dei per proteggerlo da Seth e quando nacque lo chiamò Hurus e gli dedicò tutto il suo amore.
Tra i tanti miti dedicati ad Horus, uno di questi racconta che venne punto da uno scorpione inviato da Seth. Il veleno ne causo la morte ma Iside raccolse a sé tutte le forze magiche che possedeva e fermò la barca del Sole, costringendo Thot a resuscitarlo infondendo nel suo corpo inerte l’energia vitale di Ra.
Horus diventò adulto, luminoso come il Sole nascente e nobile come un falco che vola alto nei cieli. Sicuro di sé radunò tutti i fedeli di Osiride e diede la caccia al malvagio Seth per vendicare l’assassinio del padre. Horus e Seth si diedero battaglia per tre giorni, Seth venne orribilmente mutilato, mentre Horus perse un’occhio e seth lo ingoiò. Dopo un’estenuante battaglia Seth stava per soccombere, ma Iside intervenne chiedendo al figlio di risparmiare la vita dello zio. Horus fu preso da un funesto ed incontrollabile attacco d’ira e taglio’ la testa della madre, ma Thot intervenne con prontezza e lo sostituì con quella di una vacca. La battaglia riprese e continuò senza che uno riuscisse a prevalere sull’altro, fino a quando la decisione di chi fosse il vincitore fu messa a giudizio di Thot. Thot guarì Seth e gli ordinò di restituire l’occhio a Horus. Il tribunale divino presieduto da Thot impiegò ottant’anni per sentenziare il vincitore, ma alla fine stabilì che Horus avrebbe regnato sul Basso Egitto, mentre Seth sull’Alto.
fonti web consultate:
http://www.edicolaweb.net/arti043a.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Osiride
http://yogavitaesalute.it/la-finestra-sul-mondo/storia-e-archeologia/la-creazione-secondo-la-dottrina-di-eliopoli-terza-parte
http://www.perfettaletizia.it/archivio/infomazione/miti/osiride.htm
http://www.anticoegitto.net/pesatura_cuore.htm