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La mitologia egizia comprende moltissime divinità e un insieme di riti e credenze piuttosto complesso, in cui si distinguono diverse correnti di pensiero elaborate per dare maggiore rilevanza alle divinità locali. Nonostante le diverse concezioni teologiche adottate nelle varie sedi di culto, è possibile riconoscere ovunque lo stesso sub-strato culturale e lo stesso modo di concepire la genesi e le divinità. Durante l’Antico Regno si affermarono tre importanti centri religiosi: Eliopoli, Menfi ed Ermopoli. La teologia eliopolitana è quella più antica e i suoi principi ci sono pervenuti grazie ai Testi delle piramidi, scritture parietali del III millennio a.c. composte da formule rituali atte a garantire l’immortalità al faraone defunto.

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fig.1 Nun, l’oceano primordiale

Secondo la concezione Eliopolitana, in principio esisteva soltanto l’oceano primordiale del Nun (fig. 1), acque oscure senza forma, estese all’infinito e in ogni direzione. Nonostante l’indeterminatezza del suo stato, il Nun non rappresentava il “nulla”, in quanto al suo interno conteneva tutti gli elementi necessari a generare ogni cosa del creato. Questa concezione si avvicina notevolmente a quello che la scienza moderna ci insegna riguardo lo stato primitivo della materia. L’ufficiale conferma a questo antico pensiero si ebbe nel 1774, quando il fisico Antoine Lavoisier dimostrò scientificamente che tutta la materia dell’universo esiste fin dal principio, dato che non può essere ne creata e ne distrutta, ma solamente trasformata. Le forze fisiche e chimiche dominanti hanno trasformato la materia innumerevoli volte, fino a raggiungere lo stato attuale. Tutte le particelle elementare che compongono gli atomi del nostro corpo esistono fin dalle origine dell’universo, la vita è perciò uno stato transitorio della materia. In principio Nun era una divinità astratta ma con il passare del tempo fu prodotta un’immagine personificata con testa di rana e due piume su capo.
I principi cosmogonici variavano da una sede di culto all’altra, per rendere l’idea di ciò basta fare un breve accenno alla costituzione dell’oceano primordiale prevista dal Culto ermopolitano, secondo il quale era costituito da quattro coppie di divinità, quattro figure maschili completate dalle loro controparti femminili.

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Atum, il creatore supremo

Secondo la teologia di Eliopoli, ad un certo punto si manifestò Atum, un dio supremo che fece la sua comparsa sopra ad una collina emersa dalle acque primeve. La terra che emerge dall’abisso primitivo rappresenta il trionfo della materia ordinata sul caos, mentre Atum raffigura la personificazione delle forze intervenute per trasformare il caos in materia ordinata. Anche in questo caso il mito presenta diverse versioni a seconda delle sedi di culto esaminate. In alcuni casi, Atum viene descritto come un disco solare che si alza dalle acque primordiali, portando la luce dove prima esisteva soltanto la sconfinata oscurità, in altri si arriva addirittura all’avvicendamento della figura creatrice, come avviene nella Teologia menfita, dove Atum viene sostituito da Phat. Con l’unificazione dell’Egitto e la nascita della nuova capitale Menfi, il dio poliade della città assunse un valore nazionale, costringendo i teologi ad elaborare una dottrina incentrata sul culto di  Phat.
Gli Egizi concepirono che tutte le cose del creato non si sarebbero potute creare spontaneamente del caos primordiale e che solo l’intervento di forse superiori avrebbe potuto generarle. Atum rappresenta queste forze, quelle che la scienza chiama leggi della chimica e della fisica. Ciò che ci permette di essere qui a ragionare su questi concetti sono le misteriose forze della natura che nell’arco di miliardi di anni hanno spinto la materia inanimata ad interagire e a trasformarsi fino al raggiungimento di una forma cosciente capace di ragionare sulla sua stessa natura. A tal proposito voglio citare le parole di Paul Devis, un fisico e saggista inglese, che nel presentare il suo libro “La mente di Dio” scrisse:

“Faccio parte di quel gruppo di scienziati che non professa nessuna religione tradizionale, ma, nonostante ciò, nega che l’universo sia qualcosa di accidentale, senza uno scopo. Attraverso il mio lavoro scientifico sono giunto a credere sempre più fermamente che l’universo fisico è costruito con un’ingegnosità così sorprendente che non riesco a considerarlo meramente come un fatto puro e semplice. Mi pare che ci debba essere un livello più profondo di spiegazione. Se si desidera chiamare tale livello “Dio” è una questione di gusto e di definizione.”

fig. 3 Shu e Tefnut, i figli di Atum.

Atum generò due figli, Shu e Tefnut (fig. 3), e per farlo non ebbe bisogno di una compagna perché lui è ogni cosa. A seconda delle versioni, li creò tramite semplice masturbazione o per mezzo del suo sputo. Shu è simbolo dell’aria, intesa come soffio di vita, mentre Tefnut è simbolo dell’umidità, intesa come acqua. Shu e Tefnut costituiscono la prima coppia della genesi egizia, dalla loro unione nacquero due figli, Geb (la terra) e Nut (il cielo)(fig. 4). I fratelli Geb e Nut erano due divinità avvinte, molto innamorate, se ne stavano tutto il tempo abbracciati e questa loro unione non dava modo alla vita di germogliare. Atum, allora, ordino’ a loro padre Shu di separarli. Shu (dio dell’aria) riuscì facilmente ad infilarsi tra i due corpi, calpestò Geb e sollevò Nut (fig. 5), e con questa separazione il caos primordiale fu definitivamente ordinato creando una terra su cui la vita poteva germogliare. Nut e Geb furono separati per sempre e da allora poterono solo sfiorarsi all’orizzonte, Geb nel tentativo di raggiungere la sorella innalzò le montagne, ma il suo sforzo risultò vano.

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fig. 4 Geb e Nut, i figli di shu e Tefnut.

Secondo una versione alternativa, Shu intervenne a separare i figli in quanto era geloso di Nut.
In origine il nostro pianeta era un’ammasso di polveri e gas, di conseguenza non esisteva una netta distinzione tra la terra e cielo. Con il passare del tempo la gravità accorpò i detriti, formando un agglomerato incandescente che nell’arco di milioni di anni si raffreddò creando la terra, l’atmosfera e tutte le condizioni necessarie alla vita. Chiaramente gli egizi erano molto lontani dal poter concepire una scienza che potesse indagare l’origine di questi eventi, tuttavia, per deduzione riuscirono in alcuni casi ad elaborare concezioni cosmogoniche che in maniera simbolica si avvicinano alle spiegazioni fornite dalla scienza moderna.

fig. 5 Separazione di Geb e Nut ad opera di Shu.

Prima di essere separati, Nut e Geb concepirono quattro figli: Osiride, Iside, Seth e Nefty.
Queste due coppie di divinità, a differenza dei loro progenitori, ebbero una mitica vita terrena antecedente all’epoca dinastica. Osiride è considerato il primo Re dell’umanità, il dio civilizzatore per eccellenza, venuto a sollevare l’uomo dalla condizione primitiva e a portare la civiltà sulla terra. Insieme al primo gruppo di divinità compongono l’Enneade eliopolitana, il primo gruppo è legato a concetti cosmogonici astratti, mentre il secondo a vicende emozionalmente umane. Enneade è una parola greca che traduce il termine egiziano pésédjet, che significa “gruppo di nove”.
La conferma del fatto che il culto eliopolitano ammetteva un’esistenza terrena di Osiride e dei suoi fratelli si trova nei testi delle piramidi e nel papiro di Torino e questo è un dettaglio di notevole importanza. Il mito di Osiride descrive un divino in forma mortale, un dio vissuto, morto e risorto.

Enneade di Eliopoli

Letteratura tematica consigliata da Civiltà eterne.it


fonti web consultate:

http://mariellapace.altervista.org/la-religione-nell-antico-egitto.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_conservazione
http://yogavitaesalute.it/la-finestra-sul-mondo/storia-e-archeologia/loceano-primordiale-e-la-creazione-delluniverso-prima
http://it.wikipedia.org/wiki/Antoine-Laurent_de_Lavoisier
http://it.wikipedia.org/wiki/Ogdoade
http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_conservazione
http://it.wikipedia.org/wiki/Enneade
http://egittophilia.freeforumzone.leonardo.it/lofi/Teologia-Menfita-e-Teologia-Ermopolitana/D8994806.html
http://anticoegittog.altervista.org/teologia_eliopolitana.html
http://www.anticoegitto.net/enneadedieliopoli.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Paul_Davies
http://www.spiritoliberomag.it/2011/12/i-segreti-dell%E2%80%99immortalita-e-levoluzione-della-coscienza-di-anna-maria-bona/

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Divulgatore storico esperto in archeoastronomia.
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