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L’identità culturale delle società del passato era composta da complessi insiemi di credenze mitologiche concepite per trovare risposte soddisfacenti a domande fondamentali sull’umano esistere e spiegazioni che potessero dare un significato ai misteriosi fenomeni della natura. Queste concezioni vennero tramandate oralmente per migliaia di anni attraverso narrazioni rivestite di sacralità e perciò considerate vere per fede da tutti i membri della comunità. Per comprendere i convincimenti spirituali e religiosi più antichi è necessario capire il significato dei simboli ad essi correlati, dato che furono concepiti per rimandare la mente dell’osservatore ad un concetto che, seppur non esposto a chiare lettere, poteva essere recepito da tutti gli individui istruiti a riconoscere il suo significato.

Il fatto che il Sole fosse diventato oggetto di profonde venerazioni in varie parti del Mondo non stupisce, il Sole è vita e senza il suo benefico abbraccio ogni creatura animale o vegetale non potrebbe esistere, tuttavia è insolito rilevare presso differenti e lontane realtà culturali i medesimi simboli associati ai concetti fondamentali di questa idolatria. Diverse culture preistoriche stanziate nel bacino del Mediterraneo e nei paesi nordici, al pari di alcune società precolombiane e native americane, adottarono i medesimi simboli spiraliformi per descrivere il ciclici movimenti solari collocandoli in punti specifici dei loro monumenti al fine di creare una connessione con gli eventi astronomici che potesse consacrasse il loro significato simbolico.

Doppia spirale raffigurata su una kerbstone del tumolo preistorico di Newgrenge in irlanda del Nord.
fig.2 Doppia spirale raffigurata su un macigno del tumolo preistorico di Newgrenge. Irlanda del Nord, 3200 a.c.

La spirale e la doppia spirale rappresentano il moto apparente del Sole sulla volta celeste. Gli antichi potevano vedere il percorso compiuto dal Sole soltanto durante il giorno, tuttavia immaginarono che quest’ultimo proseguisse il suo moto anche durante la notte, dato che lo vedevano comparire al mattino seguente dalla parte opposta dell’orizzonte. Oltre a ciò si accorsero che il suo percorso variava leggermente ogni giorno influenzando la metamorfosi della natura in maniera ciclica. Rilevarono che a seguito della sua fase più debole, che culmina nell’attuale 21 dicembre (solstizio d’inverno), il punto di levata solare si sposta ogni giorno di poco verso Nord, e che l’ampiezza del suo arco aumenta progressivamente fino all’attuale 21 giugno (solstizio d’estate), configurando un movimento che nel suo complesso venne immaginato come una spirale che allarga gradualmente l’ampiezza del suo raggio. Dopo il solstizio d’estate il Sole inverte il proprio moto apparente, il punto di levata inizia a spostarsi verso Sud, l’ampiezza dell’arco disegnato in cielo diminuisce e le giornate cominciano ad accorciarsi giorno dopo giorno, fino a raggiunge nuovamente il momento di minima illuminazione in occasione del solstizio d’inverno (21 dicembre). La doppia spirale rappresenta alla perfezione questa concezione dato che l’anno solare può essere diviso un due parti, nei primi sei mesi le giornate si allungano e nei seguenti sei si accorciano. Riconobbero anche i due momenti dell’anno in cui la notte e il giorno hanno la stessa durata, quando il Sole sorge e tramonta rispettivamente nell’Est e nell’Ovest preciso in occasione degli equinozi di primavera e d’autunno (odierni 20 marzo e 22 settembre).

Newgrange è un tumulo preistorico costruito in Irlanda attorno al 3200 a.C, in cui l’entrata, il corridoio e camera sepolcrale sono decorati con motivi a spirali, così come i numerosi macigni che cingono l’intero complesso (fig. 2). L’entrata e il corridoio che conducono alla camera sepolcrale sono orientati verso il punto in cui sorge il Sole all’alba del solstizio d’inverno. Per pochi minuti all’anno la luce attraversa il corridoio e illumina la camera posta al centro del tumulo, che in origine conteneva i resti dei defunti. Ovviamente non è un caso che gli antichi costruttori di Newgrange abbiano scelto questa data. Il solstizio d’inverno è il giorno più corto dell’anno e annuncia la rinascita del Sole, dal momento che dopo questa data le giornate cominciano ad allungarsi. Questo giorno dell’anno veniva considerato il punto di partenza che dava il via al rifiorire della natura e simbolicamente era perfetto per rappresentare la rinascita del defunto dopo la morte.
Il significato preistorico della spirale venne assorbito e rielaborato da molte culture nel corso della storia e in qualche modo arrivò nelle Americhe, molto prima della scoperta del Nuovo Mondo. In New Messico, all’interno del Chaco Culture National Historical Park, si trovano alcuni tra i più grandi centri culturali realizzati dai nativi americani. Tra queste rovine gli archeologi hanno rilevato la presenza di molti indicatori solari. All’interno dell’area occupata dagli Anasazi si trovano guglie rocciose erose in cui non è raro trovare petroglifi e pitture rupestri, ma su una in particolare, chiamata Fajada Butte, è stato rinvenuto un petroglifo a forma di spirare chiamato “sun dagger” (pugnale solare). Durante i solstizi e gli equinozi, la luce che penetra tra i lastroni illumina una spirale scolpita nella roccia, distinguendo i solstizi ed equinozi con differenti giochi di luce.
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Altre antiche spirali nel Mondo

 

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Divulgatore storico esperto in archeoastronomia.
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