L’origine delle pratiche funerarie e del sentimento religioso risale al Paleolitico medio; ciò è dimostrato dal ritrovamento di sepolture volontarie, in alcuni casi corredate con offerte rituali, che nel loro insieme possono riflettere le concezioni spirituali che gli uomini della preistoria ebbero della morte e dell’aldilà.
La grotta di Qafzeh è un sito archeologico del Levante noto per il rinvenimento di sepolture volontarie datate al Paleolitico medio. E’ situata nella regione israeliana della Bassa Galilea, lungo un pendio roccioso nelle vicinanze dell’odierna città di Nazareth. I livelli più profondi risalgono a 90.000 anni fa pertanto il sito ha costudito traccia delle più antiche sepolture volontarie mai rinvenute (Date di termoluminescenza di 92.000 +/- 5.000; date di risonanza di spin degli elettroni 82.400-109.000 +/- 10.000). [1] Si tratta dei resti fossilizzati di 15 individui, 7 adulti e 8 bambini, deposi all’interno di fosse appositamente scavate. Negli strati della stessa epoca sono stati inoltre recuperati utensili di pietra e resti animali di gradi prede, in particolare cervi rossi, daini ed uri.

Grotta di Qafzeh. fonte immagine

La prova più concreta in merito al trattamento rituale della morte è stata identificata nella deposizione funeraria di “Qafzeh 11”, un giovane uomo deceduto all’età di 12 o 13 anni. Dallo studio della sepoltura è emerso che il corpo del ragazzo fu adagiato con grande cura all’interno di una fossa rettangolare, appoggiando la testa alla parete della fossa, in posizione di flessione forzata verso il torace. Le gambe, di cui si riconosce soltanto la traccia, furono piegate contro il corpo, mentre le braccia vennero flesse e congiunte a lati del collo con i palmi delle mani rivolti verso l’alto. Le corna di un grande cervo rosso, recanti una porzione del cranio, furono adagiate sulla parte superiore del torace, appena sotto la testa, stabilendo un contatto tra le ossa della mano destra e la fronte rotta dell’animale. Questa offerta tombale, unica tra tutte le inumazioni del Paleolitico medio scoperte all’interno della grotta di Qafzeh, fu posizionata intenzionalmente, e ciò dimostra che le spoglie del defunto furono sottoposte ad un particolare trattamento rituale. [2]

Sepoltura di “Qafzeh 11”. fonte immagine

Una situazione del tutto simile è stata notata anche nella grotta di Skhul, un altro rifugio roccioso del Paleolitico Medio situato sul Monte Carmelo nello stato di Israele, a circa 20 km dalla città di Haifa. In questo caso è stata rinvenuta una mandibola di cinghiale tra i resti di “Skhul 5”, un uomo anatomicamente moderno con tratti arcaici vissuto approssimativamente 50.000 anni fa. Un ulteriore caso è stato segnalato nella grotta di Amud, in questo caso con una mandibola posizionata sul bacino di un defunto. [3]
Il numero totale di sepolture musteriane identificate fino ad oggi (comprese quelle sospette e quelle attribuite all’uomo di Neanderthal) è inferiore alle 50 unità; ciò dimostra che durante il Paleolitco medio l’inumazione dei defunti non era una regola, bensì un’eccezione. Tuttavia, sulla base delle poche sepolture identificate si è potuto retrodatare l’origine delle pratiche funerarie e con esse, probabilmente, anche l’origine del sentimento religioso correlato al proseguimento della vita oltre la morte. [4]

Caverna di Shanidar. fonte immagine

Anche l’uomo di Neanderthal ebbe cura dei defunti ed è probabile che tale comportamento fosse l’espressione di un primitivo convincimento spirituale riguardante il proseguimento della vita oltre morte.  La Caverna di Shanidar è un rifugio naturale dell’odierno Iraq situato alle pendici dei monti Zagros, al centro della Mezzaluna Fertile, la regione dell’Asia anteriore che accolse lo sviluppo culturale e tecnologico di alcune tra le più importanti culture neolitiche del passato. La caverna, visitata a fasi alterne dal Paleolitico Medio al Neolitico, ha fornito prove materiali che rispecchiano questo divenire; gli strati più antichi hanno custodito i resti fossilizzati di dieci uomini di Neanderthal, inumati in un’epoca compresa tra i 65.000 e i 35.000 anni fa. I corpi di questi uomini furono deposti su un fianco all’interno di fosse appositamente scavate, insieme ad oggetti di uso quotidiano; attorno al corpo di “Shanidar 4”, un neanderthal morto all’incirca 60.000 anni fa all’età di 30/40 anni, è stato inoltre rinvenuto uno strato fossilizzato di materia organica di origine vegetale derivato dalla decomposizione di fiori.[5] Le analisi sui pollini hanno individuato diversi tipi di piante: fiordaliso, cardo, achillea, giacinto, malva, ed efedra. Alcune di queste piante sono note per i loro poteri medicinali o allucinogeni dunque si presume che la salma di “Shanidar 4” sia stata sottoposta ad azioni rituali.[6] La caverna di Shanidar non è l’unico sito ad aver fornito prove di questo genere, altre importati scoperte susseguitesi in Medio Oriente e in Europa hanno confermato la predisposizione dell’uomo di Neanderthal al pensiero spirituale. Le sepolture più complete sono state rinvenute in Israele, nelle caverne del monte Carmelo (Kebara e Tabun) e dell’Alta Galilea (Amud); In Europa, invece, si sono concentrate in Francia meridionale (Chapelle-aux-Saints, Le Moustier, e La Ferrassie) e lungo le coste franco-cantabriche. [7]

Sepoltura di Shanidar. fonte immagine

 

fonti:

[2]“Prove di sepolture umane di 90.000 anni fa nella frotta di Qafzeh, Iscraele”
pubblicato su www.greelane.com/it/
https://www.greelane.com/it/scienza-tecnologia-matematica/scienze-sociali/qafzeh-cave-israel-middle-paleolithic-burials-172284/

[2][3][4]The Paleolithic Burials at Qafzeh Cave” di Israel di Bernard Vandermeersch e Ofer Bar-pubblicato su OpenEdition Journals
https://journals.openedition.org/paleo/4848

[5]“Le religioni della preistoria” di André Leroi-Gourham. 1993, Adelphi Edizioni. Pag 70
Titolo originale: “Les religiones de la préhistoire Paléolithique”. 1964, Universitaires de la France Paris.
Traduzione di Elina Klersy Imberciadori.

[6]“Il mistero della grotta di Shanidar” pubblicato da Storia…Controstoria
https://storia-controstoria.org/paleolitico/shanidar-neanderthal-sapiens/#

[7]Spiritualità funeraria paleilitica, la puglia e le sue espressionei” di Maria Laura Leone
http://www.artepreistorica.com/2009/10/spiritualita%E2%80%99-funeraria-paleolitica-la-puglia-e-le-sue-espressioni/

 

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Divulgatore storico esperto in archeoastronomia.
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